Polvere e sangue

Thriller senza troppe pretese, prevedibilissimo e scontatissimo. Ho capito l'identità del guardone, del mittente delle lettere anonime, dell'assassino e del motivo del litigio tra Laura e Tish fin dalle prime pagine del romanzo senza alcuna difficoltà. Vorrei tanto potermi vantare di essere una novella Miss Marple, ma la verità è che Freeman in questo caso ha buttato giù una trama piena di banalità e forzature, condita in alcuni casi di scene piccanti assolutamente superflue (forse non sarete d'accordo, ma io non ho capito l'utilità della descrizione della prima volta di Cindy e Stride). Ultimo appunto: ho capito che Stride è un uomo tutto d'un pezzo, che ha sofferto tanto, con un passato difficile alle spalle e che vive in una brumosa cittadina. Ma perché sottolinearlo ogni due righe e ricordare continuamente tutte le catastrofi accadute a lui e ai suoi colleghi in passato?

Quella notte d'estate, l'aria sembrava trattenere il respiro. Tutto era immobile, come in attesa del temporale che di lì a poco si sarebbe abbattuto sui boschi e sul lago. Come se anche il mondo circostante si preparasse all'inevitabile, alla tragedia che avrebbe cancellato un'esistenza e, con lei, la spensieratezza dell'adolescenza. Una notte in cui nel fango si sarebbero mescolati dolore e desiderio, sangue e sudore. Quel 4 luglio del 1977, Laura Starr fu picchiata a morte con una mazza da baseball. Forse non sarebbe successo se Laura avesse dato più peso alle lettere anonime, piene di minacce oscene, che riceveva da più di due mesi. Forse sua sorella Cindy avrebbe potuto proteggerla, se non l'avesse lasciata sola per appartarsi con il fidanzato, Jonathan Stride. E forse il caso sarebbe stato risolto se quest'ultimo, all'epoca diciassettenne, non si fosse lasciato sfuggire il principale indiziato, con il quale si era ritrovato faccia a faccia. Invece la morte di Laura è rimasta un mistero. E a distanza di trent'anni Stride, ormai affermato detective, se la porta ancora dentro come un peso sulla coscienza. Una ferita che si riapre quando in città compare una giornalista che sostiene di essere stata la migliore amica di Laura ai tempi del liceo e di voler scrivere un libro sulla vicenda. Perché è entrata in possesso di una nuova prova. La riapertura del caso spaventerà qualcuno che farà di tutto pur di tenere sepolti i propri segreti. Non so, mi è piaciuto molto, c’è abbastanza tensione e caratterizzazione sia dei personaggi che della dinamica del caso, però il primo amore “La danza delle falene” non lo scordo facilmente, forse ormai sono influenzato. Comunque un buon libro, per un Freeman in forma. Nota positiva: nonostante le pagine si legge velocemente.

Quella notte d'estate, l'aria sembrava trattenere il respiro. Tutto era immobile, come in attesa del temporale che di lì a poco si sarebbe abbattuto sui boschi e sul lago. Come se anche il mondo circostante si preparasse all'inevitabile, alla tragedia che avrebbe cancellato un'esistenza e, con lei, la spensieratezza dell'adolescenza. Una notte in cui nel fango si sarebbero mescolati dolore e desiderio, sangue e sudore. Quel 4 luglio del 1977, Laura Starr fu picchiata a morte con una mazza da baseball. Forse non sarebbe successo se Laura avesse dato più peso alle lettere anonime, piene di minacce oscene, che riceveva da più di due mesi. Forse sua sorella Cindy avrebbe potuto proteggerla, se non l'avesse lasciata sola per appartarsi con il fidanzato, Jonathan Stride. E forse il caso sarebbe stato risolto se quest'ultimo, all'epoca diciassettenne, non si fosse lasciato sfuggire il principale indiziato, con il quale si era ritrovato faccia a faccia. Invece la morte di Laura è rimasta un mistero. E a distanza di trent'anni Stride, ormai affermato detective, se la porta ancora dentro come un peso sulla coscienza. Una ferita che si riapre quando in città compare una giornalista che sostiene di essere stata la migliore amica di Laura ai tempi del liceo e di voler scrivere un libro sulla vicenda. Perché è entrata in possesso di una nuova prova. La riapertura del caso spaventerà qualcuno che farà di tutto pur di tenere sepolti i propri segreti. Non so, mi è piaciuto molto, c’è abbastanza tensione e caratterizzazione sia dei personaggi che della dinamica del caso, però il primo amore “La danza delle falene” non lo scordo facilmente, forse ormai sono influenzato. Comunque un buon libro, per un Freeman in forma. Nota positiva: nonostante le pagine si legge velocemente.