L'importanza di chiamarti amore.
  • 9788854193550
  • Newton Compton
  • 2016

L'importanza di chiamarti amore.

di Anna Premoli

Giada sa bene di essere una ragazza dal carattere piuttosto difficile, quindi non si stupisce affatto di trovarsi in una fase della propria vita nella quale non va d’accordo quasi con nessuno. Con il suo ragazzo storico la situazione è appesa a un filo e del rapporto con i suoi genitori… meglio non parlare. Ma Giada ha un obiettivo ben preciso: laurearsi con il massimo dei voti e il prima possibile. Il resto dei problemi può passare in secondo piano. Così credeva, almeno finché lo stage presso una prestigiosa società di consulenza di Milano non la mette di fronte a quello che per lei è sempre stato il prototipo dei ragazzi da evitare come la peste: Ariberto Castelli, fiero rappresentante del partito delle camicie su misura e dei pullover firmati. E tra loro c’è un precedente molto imbarazzante che potrebbe crearle qualche complicazione che non aveva assolutamente messo in conto...


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Commenti (1)

24/10/2017 - Matik2003
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"Le cose migliori accadono sempre così: quando meno te lo aspetti, quando pensi di non essere pronto o quando non ci scommetteresti un euro." Questo romanzo narra della storia di Giada, che abbiamo già incontrato nel ruolo della migliore amica della protagonista nel romanzo "L’amore non è mai una cosa semplice". La vera sorpresa è scoprire che anche il protagonista maschile Ariberto è già comparso in questo primo romanzo. L'importanza di chiamarti amore inizia proprio con una scena del romanzo precedente. Qui scopriamo che mentre Lavinia e Sebastiano si riconciliavano tra Giada e Ariberto c'è stato un primo vero contatto, anzi direi un bacio rubato sulla pista da ballo. Giada è una ragazza anticonformista, ribelle, che adora non seguire le regole bigotte imposte da mamma e papà e dalla società. Ha un ragazzo Filippo che abita a Verona e che ha scelto proprio perchè è l'esatto opposto di tutti che ragazzi per bene che frequentano la Bocconi e che si sono fatti strada nella vita solo grazie ai genitori. Ariberto è proprio l'incarnazione di ciò che Giada detesta, o ha sempre pensato di detestare. Abiti firmati, camici su misura, un cognome quasi nobile, eleganza, portamento e gentilezza, di certo non il Bad Boy che Giada sognava di portare a casa per fare arrabbiare mamma e papà. "Il bello dell'avere quello che gli altri definiscono -un carattere di merda-, è che sei autorizzato a essere te stesso in ogni occasione. Specialmente in quelle più difficili." Dal loro primo bacio sulla pista da ballo Giada ha deciso di non rivederlo mai più, anche se di tanto in tanto l'intensità di quel bacio le torna in mente solleticando le sue fantasie. Purtroppo però, anzi per fortuna, i due ragazzi finiscono per ottenere uno stage presso la stessa azienda e per lavorare giorno dopo giorno fianco a fianco. Ariberto, si rivela essere molto di più di un bel faccino con una bella camicia. E' gentile, premuroso, dolce, tenace, sa prendersi in giro, e non ha paura di dimostrare dell'affetto nei confronti di Giada, che dal canto suo stranamente si trova a suo agio con lui e libera di essere se stessa. Ma Giada è comunque fidanzata con Filippo, e anche se dopo sette anni la storia non è più eccitante come ai primi tempi, è sempre difficile chiudere un capitolo così importante della propria vita. Filippo e Giada comunque capiranno ben presto che le lore vite hanno preso strade differenti, e finalmente nel cuore di Giada ci sarà posto per innamorarsi di un'altra persona. Ma anche se l'attrazione fisica è forte, e quando lei sta con lui è quasi stordita da tanta felicità, la paura di buttarsi in una storia è tanta. Ariberto dal canto suo si innamora di Giada ben presto, e ogni momento libero è quello giusto per rubarle un bacio o per starle accanto. Ma capisce anche che Giada ha bisogno dei suoi spazi e cerca di concederglieli. Giada riuscirà a lasciarsi andare completamente con una persona che mai e poi mai avrebbe pensato di poter amare? O invece la sua testardaggine e le sue convinzioni porteranno la storia dei due ragazzi a finire ancora prima di iniziare una relazione seria? "Al diavolo tutto per me essere felice è stato un lungo lavoro. Ci sono persone naturalmente portate alla felicità, che nascono con il grande dono di saper davvero gioire anche delle piccole cose, e poi ci sono gli esseri umani come me, che per il fatto di sentirsi inadeguati tendono a sabotare le proprie possibilità di essere felici. Perché per imparare a cercare la felicità ho avuto bisogno di superare varie fasi: accettare me stessa, le mie debolezze e quelle dei miei genitori, e prender coscienza che spesso e volentieri la felicità è una scelta consapevole. Le cose belle e brutte capitano a tutti, ma la differenza la facciamo noi. Sì, sono d'accordo con chi sostiene che la felicità si trovi dentro di noi e non negli altri, ma qualche volta gli altri servono a farti capire quello che ti stai perdendo. L'esempio è più efficace di tante parole. Quindi, se ho finalmente capito una cosa, è che merito di essere felice al pari di tutti gli altri. Che tutti ce lo meritiamo. Fate come me: scegliete di essere felici. Buona vita, gente." Un libro molto divertente, con una trama simpatica e personaggi dal carattere forte. Un romanzo d'amore che vi farà sorridere, e forse anche voi vi innamorerete un po' di Ariberto.

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