Il cardillo addolorato
  • 9788845912764
  • Adelphi
  • 1997

Il cardillo addolorato

di Anna Maria Ortese

Un romanzo «che tratta di Amori e Assassini» con la leggerezza dell’opera buffa. «In nessun altro libro, nemmeno nell’Iguana, che è il suo altro capolavoro, Anna Maria Ortese aveva mai posseduto questa forza: un’immaginazione così sovrana, una sapienza simbolica così ricca, un’arte così fresca e delicata» (Pietro Citati).


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Commenti (2)

12/05/2019 - sofia
utente
ANNA MARIA ORTESE (Roma 1914 - Rapallo 1998) scrittrice italiana. Esordì nel 1937 col volume di racconti Angelici dolori, che parvero richiamarsi al "realismo magico" di M. Bontempelli. Ma le opere successive (L’infanta sepolta, 1950; Il mare non bagna Napoli, 1953, premio Viareggio; I giorni del cielo, 1958; Silenzio a Milano, 1958) rivelarono una tempra narrativa aliena dal gioco cerebrale della poetica novecentista: a metà fra il saggio e il racconto, questi libri innestano le invenzioni favolose in squarci documentari di estrema esattezza e lucidità. Polemica morale e fantasia trasfiguratrice s’intrecciano ancora nei romanzi successivi: L’iguana (1965), Poveri e semplici (1967, premio Strega), Il porto di Toledo (1975), Il cappello piumato (1979), e negli ultimi Il cardillo addolorato (1993) e Alonso e i visionari (1996). Tre giovani signori, un principe, uno scultore, un ricco commerciante, scendono dal Nord dell'Europa verso Napoli. Siamo alla fine del Settecento. Pretesto del viaggio è la visita a un celebre guantaio, che vive a Santa Lucia con le figlie, entrambe ugualmente alte, impettite, belle e insopportabilmente mute.L'inizio sembra una fiaba e il libro prosegue con un intreccio degno di un feilleton dell''8oo.Elmina e Teresa figlie del guantaio sono belle ma si limitano a fare presenza senza parlare così vengono descritte «ugualmente alte, impettite, belle e insopportabilmente mute»La storia si svolge a Napoli, alla fine del Settecento, o Secolo dei Lumi, dove tre giovani Signori di Liegi: il commerciante Nodier, lo scultore Dupré e il principe-poeta Neville, si recano per acquistare guanti dal più grande e famoso produttore di guanti europeo, don Mariano Civile, ma anche attratti dalla fama di sfrenatezza e lusso di cui godeva Napoli, rielevata a capitale di un regno, e anche dal suo cupo e sanguinoso passato, come da quelle storie non chiare, remote e dolci, di Sibille, di Sirene, di creature femminili in rapporto con gli Inferi... Ecco un saggio della scrittura della Ortese. Inutile raccontare in dettaglio la trama che risulterà abbastanza complicata.Sebbene molte sono le recensioni entusiastiche su questo romanza , da parte mia non sono riuscita ad immergermi nella storia che ho trovato alquanto contorta.Si sa ad un lettore un romanzo piace ad un altro no ma devo dire che a tratti io mi sono pure annoiata. Pertanto non posso che riportare le mie sensazioni : Non mi sento di sconsigliarlo viste le parechhie recensioni positive. Fate vobis!

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12/05/2019 - sofia
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ANNA MARIA ORTESE (Roma 1914 - Rapallo 1998) scrittrice italiana. Esordì nel 1937 col volume di racconti Angelici dolori, che parvero richiamarsi al "realismo magico" di M. Bontempelli. Ma le opere successive (L’infanta sepolta, 1950; Il mare non bagna Napoli, 1953, premio Viareggio; I giorni del cielo, 1958; Silenzio a Milano, 1958) rivelarono una tempra narrativa aliena dal gioco cerebrale della poetica novecentista: a metà fra il saggio e il racconto, questi libri innestano le invenzioni favolose in squarci documentari di estrema esattezza e lucidità. Polemica morale e fantasia trasfiguratrice s’intrecciano ancora nei romanzi successivi: L’iguana (1965), Poveri e semplici (1967, premio Strega), Il porto di Toledo (1975), Il cappello piumato (1979), e negli ultimi Il cardillo addolorato (1993) e Alonso e i visionari (1996). Tre giovani signori, un principe, uno scultore, un ricco commerciante, scendono dal Nord dell'Europa verso Napoli. Siamo alla fine del Settecento. Pretesto del viaggio è la visita a un celebre guantaio, che vive a Santa Lucia con le figlie, entrambe ugualmente alte, impettite, belle e insopportabilmente mute.L'inizio sembra una fiaba e il libro prosegue con un intreccio degno di un feilleton dell''8oo.Elmina e Teresa figlie del guantaio sono belle ma si limitano a fare presenza senza parlare così vengono descritte «ugualmente alte, impettite, belle e insopportabilmente mute»La storia si svolge a Napoli, alla fine del Settecento, o Secolo dei Lumi, dove tre giovani Signori di Liegi: il commerciante Nodier, lo scultore Dupré e il principe-poeta Neville, si recano per acquistare guanti dal più grande e famoso produttore di guanti europeo, don Mariano Civile, ma anche attratti dalla fama di sfrenatezza e lusso di cui godeva Napoli, rielevata a capitale di un regno, e anche dal suo cupo e sanguinoso passato, come da quelle storie non chiare, remote e dolci, di Sibille, di Sirene, di creature femminili in rapporto con gli Inferi... Ecco un saggio della scrittura della Ortese. Inutile raccontare in dettaglio la trama che risulterà abbastanza complicata.Sebbene molte sono le recensioni entusiastiche su questo romanza , da parte mia non sono riuscita ad immergermi nella storia che ho trovato alquanto contorta.Si sa ad un lettore un romanzo piace ad un altro no ma devo dire che a tratti io mi sono pure annoiata. Pertanto non posso che riportare le mie sensazioni : Non mi sento di sconsigliarlo viste le parechhie recensioni positive. Fate vobis!

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