I nomi che diamo alle cose
  • 9788845280788
  • Bompiani
  • 2016

I nomi che diamo alle cose

di Masini Beatrice

Conoscendola come scrittrice per ragazzi mi ha incuriosito trovarmi tra le mani un testo per adulti. Da qui la curiosità di leggerlo e devo dire che, seppure me lo aspettassi diverso, in realtà la lettura è stata piacevole. È un libro a mio avviso particolare, ma da cui traspare la maestria dell’autrice. Una modalità stilistica che può anche non piacere. Un accarezzare le cose, quasi uno “show don’t tell”, un rimanere in superficie senza apparentemente entrare mai nella storia… Invece ti ci trovi nella storia e alla fine ti sembra di conoscerle quelle donne. Sbirci il loro passato, le loro vicende, i drammi e le vicissitudini, le loro scelte, discutibili forse ma su cui non abbiamo potere di giudicare perché si sarebbe potuto fare diversamente, ma poi chi ce lo dice che non avremmo fatto la stessa cosa. È un libro malinconico a mio avviso, di quella malinconia che non lascia tristezza ma che fa riflettere sulle cose della vita. Insegna che la vita e le persone vanno viste per quello che possono dare, anche se fa male, anche se non le capiamo. Tutti sono come sono e talvolta non si può forzare la mano. Alcuni non possono essere altrimenti; altri non riescono ad essere altrimenti… Insegna che bisogna accettare ciò che non si può cambiare, che a volte bisogna anche perdonare.


Acquista su Amazon.it
Acquista su ibs.it

Commenti (1)

18/03/2016 - leggo ergo sum
utente
Conoscendola come scrittrice per ragazzi mi ha incuriosito trovarmi tra le mani un testo per adulti. Da qui la curiosità di leggerlo e devo dire che, seppure me lo aspettassi diverso, in realtà la lettura è stata piacevole. È un libro a mio avviso particolare, ma da cui traspare la maestria dell’autrice. Una modalità stilistica che può anche non piacere. Un accarezzare le cose, quasi uno “show don’t tell”, un rimanere in superficie senza apparentemente entrare mai nella storia… Invece ti ci trovi nella storia e alla fine ti sembra di conoscerle quelle donne. Sbirci il loro passato, le loro vicende, i drammi e le vicissitudini, le loro scelte, discutibili forse ma su cui non abbiamo potere di giudicare perché si sarebbe potuto fare diversamente, ma poi chi ce lo dice che non avremmo fatto la stessa cosa. È un libro malinconico a mio avviso, di quella malinconia che non lascia tristezza ma che fa riflettere sulle cose della vita. Insegna che la vita e le persone vanno viste per quello che possono dare, anche se fa male, anche se non le capiamo. Tutti sono come sono e talvolta non si può forzare la mano. Alcuni non possono essere altrimenti; altri non riescono ad essere altrimenti… Insegna che bisogna accettare ciò che non si può cambiare, che a volte bisogna anche perdonare.

Leggi la recensione

Immagine non disponibile

Tentativi di botanica degli affetti

Vai al libro

Immagine non disponibile

I nomi che diamo alle cose

Vai al libro