La misura della felicità
  • 9788842923497
  • Editrice Nord
  • 2014

La misura della felicità

di Gabrielle Zevin

Dalla tragica morte della moglie, A.J. Fikry è diventato un uomo scontroso e irascibile, insofferente verso gli abitanti della piccola isola dove vive e stufo del suo lavoro di libraio. Disprezza i libri che vende (mentre quelli che non vende gli ricordano quanto il mondo stia cambiando in peggio) e ne ha fin sopra i capelli dei pochi clienti che gli sono rimasti, capaci solo di lamentarsi e di suggerirgli di «abbassare i prezzi». Una sera, però, tutto cambia: rientrando in libreria, A.J. trova una bambina che gironzola nel reparto dedicato all’infanzia; ha in mano un biglietto, scritto dalla madre: Questa è Maya. Ha due anni. È molto intelligente ed è eccezionalmente loquace per la sua età. Voglio che diventi una lettrice e che cresca in mezzo ai libri. Io non posso più occuparmi di lei. Sono disperata. Seppur riluttante (e spiazzando tutti i suoi conoscenti), A.J. decide di adottarla, lasciando così che quella bambina gli sconvolga l’esistenza. Perché Maya è animata da un’insaziabile curiosità e da un’attrazione istintiva per i libri – per il loro odore, per le copertine vivaci, per quell’affascinante mosaico di parole che riempie le pagine – e, grazie a lei, A.J. non solo scoprirà la gioia di essere padre, ma riassaporerà anche il piacere di essere un libraio, trovando infine il coraggio di aprirsi a un nuovo, inatteso amore… La misura della felicità è una dichiarazione d’amore per la vita e le sorprese che ci riserva, ma soprattutto per i libri e i lettori, perché, come ci insegna la storia di A.J. Fikry, condividere un libro è il modo migliore per aprire il nostro cuore e raccontare qualcosa di noi.


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Commenti (2)

28/08/2017 - Matik2003
utente
"Forse nel mondo intero, in ogni istante, la misura della felicità è pari a quella dell'infelicità." La Misura della felicità è un romanzo carino, che si legge tutto d'un fiato, il problema è che quando lo finisci hai l'impressione che ti sia rimasto poco o nulla. Non lascia il segno, almeno così è successo a me. Favola moderna sul potere dell'amore e soprattutto della lettura, il libro ci racconta la storia di un libraio triste, scostante ed addolorato, che vive per la sua piccola libreria, Island books, dove "nessun uomo è un'isola, ogni libro è un mondo". Un giorno una donna misteriosa abbandona in libreria una bimba di due anni, Maya, che il libraio burbero decide di adottare e che gli conquisterà il cuore, aprendolo ad una nuova felicità ed anche ad un inatteso amore. La trama è semplice, al centro i buoni sentimenti, la redenzione, la "seconda possibilità" , tutti temi tanto cari alla letteratura americana. Anche lo svolgimento e lo stile narrativo sono semplici, così semplici che il romanzo scivola agilmente fino all'ultima pagina, ma senza addentrarsi mai nel "vivo". Il rapporto tra il libraio e la piccola, ad esempio, risulta davvero poco esplorato. Della bimba, dei suoi sentimenti, sogni, affetti, conosciamo poco o nulla, eccezione fatta per la precoce intelligenza; Maya rimane un personaggio centrale per la storia, ma spesso "trasparente" dal punto di vista della narrazione. L'autrice non riesce (mia opinione personale) a fare quel passo in più ed a creare una vera empatia tra lettore e personaggi. Le parti in cui c'è maggior trasposto sono quelle in cui i veri protagonisti sono i romanzi e la lettura: i consigli fulminanti e contro corrente che il libraio dà ai suoi avventori ed il suo "testamento spirituale", intelligentemente inserito sotto forma di lettere alla figlia con richiami a testi letterari e consigli di vita. Probabilmente la parte che mi è piaciuta di più! "Leggiamo per sapere che non siamo soli. Leggiamo perché siamo soli. Leggiamo e non ci sentiamo soli. Non ci sentiamo soli. La vita è in questi libri. Leggili e conoscerai il mio cuore. Noi non siamo veri e propri romanzi. Noi non siamo veri e propri racconti. Noi siamo opere complete."

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20/07/2022 - Sara_kami
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"Talvolta i libri non ci trovano finché non é il momento giusto". Niente di più vero di questa frase che racchiude in breve la sostanza di questo libro, ovvero la storia di A.J. Fikry, burbero e scontroso libraio rimasto vedovo troppo giovane, la cui vita viene sconvolta dall'arrivo della piccola Maya che gli stravolgerá l'esistenza aiutandolo a ritrovare la serenitá perduta. Un libro sui libri e sull'amore per la lettura, dalla trama semplice e scorrevole. Una cosa che forse non ho apprezzato particolarmente é stata il susseguirsi troppo veloce degli eventi nella prima parte della storia, alcune parti mi sono sembrate un pó affrettate e forse alcuni episodi meritavano di essere approfonditi, mentre invece ho apprezzato molto i vari consigli letterari di A.J., molto originali.

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