Il conte di Montecristo
  • 9788817009676

Il conte di Montecristo

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Commenti (2)

30/12/2012 - fra_paga
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La bellezza di questo libro è tutta nella sua morale: "ASPETTARE E SPERARE". Sono stati scritti fiumi d'inchiostro per elegioare e criticare l'opera di Dumas. Ma la pecca principale, ovvero l'eccessiva prolissità, è l'ingrediente essenziale per costringerci ad aspettare, attendere, anelare l'essenza del romanzo che pian piano riempirà tutte le nostre aspettative e la grandezza estrema di un opera meravigliosa e, molto probabilmente, irripetibile. Voto: 9

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25/07/2015 - Giada Politano
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Marsiglia, 1815 : Re Luigi XVIII ha ripreso il suo trono e spedito l'usurpatore Napoleone in esilio sull'isola d'Elba, ma lo spettro di un possibile ritorno dell'imperatore continua a gravare sui monarchici, che vedono complotti ormai ovunque. Il marinaio Edmond Dantès è nel pieno della sua giovinezza e sta per coronare il suo sogno di sposare la bella catalana Mercedes e di ottenere il posto di comandante a bordo della nave Pharaon. Qualcuno, però, mosso dall'invidia, rema contro di lui e macchina un piano crudele. Dantès, infatti, accusato ingiustamente di favorire il ritorno dell'usurpatore, viene rinchiuso nel castello d'If per ben 14 anni, e soltanto il suo ingegno e la sua voglia di riscatto riusciranno a renderlo di nuovo un uomo libero. Durante questa lunga prigionia ha inizio una metamorfosi, dalla quale nascerà il personaggio del conte di Montecristo: un uomo che tutto può e che risponde solo al volere di Dio; signore di una misteriosa isola nel Mediterraneo, che sembra uscita da "Le mille e una notte", abitata da servi muti e da una bellissima donna, dove tutto luccica come oro e diamanti. Da questo momento in poi, ogni oscura vicenda che interesserà i principali personaggi del romanzo, sarà macchiata da quest'uomo misterioso: il destino degli uomini che lo circondano sembra non essere più nelle mani della divina provvidenza, ma dipendere esclusivamente dal volere del Conte. Il capolavoro di Dumas ci disegna un uomo enigmatico, il cui carattere scalfito da anni di sofferenze e la cui sete di vendetta, rischia di oscurare il nobile animo del giovane e umile marinaio, che risiede ancora nel cuore del Conte. Sarà pure vero che, come dicono i critici, Dumas rischia spesse volte di sembrare ripetitivo, ma riesce a farlo senza annoiare il lettore, anzi con un'eccezionale capacità di catapultarlo in un periodo ormai lontano, come se fosse soltanto ieri. È bello perdersi per un po' in quelle viuzze di Marsiglia, o su un'isola misteriosa, o ancora per gli eleganti Boulevards di Parigi, andare all'opera e incontrare i più illustri personaggi. È praticamente impossibile non partecipare alle emozioni che scuotono gli animi di ogni singolo personaggio, non condividerne le pene e le gioie. Il "Conte di Montecristo" vince, a mio parere su ogni forma di critica che gli si possa muovere, presentandosi come un romanzo scorrevole, pieno di entusiasmanti particolari e coinvolgente fino all'ultima riga.

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