Uno dei più grandi maestri contemporanei di scienze umane svolge in questo libro un'indagine globale, dall'età primitiva al Novecento, sull'innata tendenza dell'uomo alla violenza distruttiva. Attraverso un'analisi articolata e puntuale Fromm si propone di liberare il concetto di "distruttività" da quei fondamenti (naturali o sociali) che le principali scuole psicologiche contemporanee ritengono assoluti, mostrando così, invece, come siano fatti culturali, convenzionali, politici e più genericamente storico-sociali a condizionare i cosiddetti "istinti sadici" dell'uomo. Le pulsioni a controllare, sottomettere, torturare; il sadismo, la necrofilia, la guerra; le molteplici sembianze in cui si manifestano le tendenze distruttive dell'uomo: sono questi, in ultima analisi, i temi fondamentali di Anatomia della distruttività umana. Punto di riferimento in un dibattito sempre attuale, quest'opera è una guida per comprendere le radici, gli autentici caratteri e gli antidoti delle crisi di violenza che stravolgono le società contemporanee.