Cinquanta Minuti
  • 8856706423
  • Gruppo Albatros Il Filo
  • 2009

Cinquanta Minuti

di Anna De Paolis


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26/12/2011 - Cinzia Baldini
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“… Lui mi aveva amato tanto, così come lo avevo amato io. Aveva operato un miracolo in nome di quell’amore che gli aveva consentito di aiutarmi, ma non sarebbe mai stato il mio uomo; non sarebbe mai stato vicino a me nei momenti in cui avrei desiderato sentire il calore di un abbraccio, la dolcezza di uno sguardo, la complicità di una parola d’amore… All’improvviso realizzai che non mi sarebbe stato più possibile contenere i miei sogni nella mia mente, ma che ora potevo provare a sentirli fremere sulla mia pelle…” Questo è l’ultimo paragrafo di “Cinquanta minuti” il romanzo d’esordio di Anna De Paolis, l’ultimo brano, di un diario “di viaggio” particolare. Non un viaggio reale, dove Marta, la protagonista, prende le valigie e parte per luoghi esotici e paradisi terrestri ma è un viaggio simbolico nei meandri più inaccessibili e imperscrutabili della psiche e dell’animo umano. Marta è una donna dei nostri giorni, una persona di cultura che sembra perfettamente integrata nella società in cui vive, con un lavoro gratificante anche se delicato come quello dell’insegnamento ai bambini delle scuole elementari. È anche una persona molto sensibile e questa sua estrema sensibilità la rende fragile ed estremamente vulnerabile. Infatti, dopo il parto, la donna va incontro ad una forte depressione e a crisi sempre più violente di attacchi di panico. Quando finalmente, con disperazione, prende coscienza che è intrappolata in un vicolo cieco e non riuscirebbe ad uscirne da sola, chiede aiuto ad uno psicoterapeuta. L’incontro tra il medico e la nuova paziente segna, per la donna, l’inizio del lungo viaggio che la porterà a ritrovarsi. Non sarà un percorso semplice, né privo di sofferenza anzi, al contrario, ogni piccola tappa conquistata, ogni minimo passo avanti compiuto, saranno conseguiti con estenuanti e lancinanti dolori fisici ma ancor di più psicologici. La meta finale sarà quella di acquisire la piena consapevolezza di sé, delle sue capacità ma anche dei suoi limiti e dei suoi difetti. Per troppi anni Marta si è annullata per gli altri autoconvincendosi che gli “avanzi” che amici, familiari e persino il marito lasciavano cadere dai loro piatti fossero amore e finalmente Alberto, lo psicologo che la cura, l’aiuterà a ridestarsi dal lungo letargo e a scrollarsi di dosso il fastidioso senso di inadeguatezza e impotenza che ne soffocava la vera personalità e le impediva di essere se stessa e di vivere la vita secondo le sue convinzioni ed i suoi ideali. Con l’aiuto del professionista, lentamente, ritroverà la serenità, la femminilità e riscoprirà la bellezza dell’amore. Sarà un amore idealizzato in quanto mai consumato fisicamente ma tenacemente vissuto a livello cerebrale, saranno fantasie sensuali, sogni erotici, oppure semplici emozioni e battiti di cuore che serviranno, però, a ridare speranza e fiducia ad una persona che, nonostante la giovane età, aveva smesso di credere nel futuro. Cinquanta minuti durano le sedute degli incontri terapeutici di Marta, cinquanta minuti vissuti intensamente, raccontati con sentimento, con rabbia, con affetto, con sfida tanto da permettere alla mente del lettore di entrare sulla stessa modulazione di frequenza della mente della donna. L’analisi a cui è sottoposta la protagonista diventa analisi anche per chi legge. L’affrancamento finale sarà il medesimo per entrambi. Emotivamente avvolgente è, anche, il linguaggio usato, il tono intimo e sussurrato con cui la De Paolis narra in prima persona le vicende della sua protagonista. La figura di Marta, risalta umanissima dalle pagine del romanzo e la crudezza con cui l’autrice ne mette a nudo l’anima, la viviseziona, la espone al giudizio del lettore è un atto di forza e di coraggio del quale ne va dato pieno merito all’esordiente De Paolis. Non un’entità astratta, quindi, ma un essere umano che con la sua complicata geometria emozionale potremmo ritrovare in una persona a noi vicina o addirittura, identificarci noi stessi. La depressione, infatti, una volta scatenata, non guarda in faccia a nessuno. Alberto, lo psicanalista pur essendo parte attiva nel racconto, resta una figura i cui soli contorni risultano ben definiti, il resto, ossia il carattere, la forte personalità, la perfetta professionalità, il carisma e la potente carica sensuale reale o immaginata sono messi a fuoco a rilento, capitolo dopo capitolo dalle parole e dai sogni di Marta. Il mio giudizio complessivo su questo lavoro è che si tratta di un romanzo di ottima fattura e la peculiarità di essere una narrazione introspettiva non ne riduce assolutamente il valore anzi, il modo con cui l’autrice è riuscita ad esteriorizzare i problemi della sua protagonista, trasformandoli da personali in universali lo promuovono da lettura di nicchia ad una di più ampio respiro. La prosa scorrevole, intensa, in alcuni passi accorata ed in altri poetica lo rendono fruibile da un vasto pubblico e non solo femminile. Di sicuro gli autori non possono scegliersi i lettori, ma chi sceglierà di leggere “Cinquanta minuti” non potrà negare di essere stato circuito da un carosello pulsante e scatenato di emozioni.

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