Anna Erelle si è cacciata in un guaio. Giornalista freelance francese sulle tracce della Jihad, ha prima indagato sulle ragazze e ragazzi europei che si convertono all’Islam radicale e raggiungono la Siria per combattere la guerra santa contro i kafir, gli infedeli, poi ha cercato di capire i metodi di reclutamento e di entrare in contatto con i propagandisti. Si è creata un’identità fittizia di neoconvertita e ha inventato una storia personale, mescolando pezzi delle storie dei ragazzi fuggiti, apprese dalle famiglie disperate. Come Melanie Nin, 20 anni, è stata agganciata online da un reclutatore che “formatta” i candidati all’Egira (l’abbandono della terra dei kafir per andare a seguire la vera religione).